Liberi di giocare!

Liberi di giocare!

IMMAGINA RUOLI AL DI LÀ DEGLI STEREOTIPI

Come affermava Bruno Munari, artista e designer che ha dedicato molta attenzione allo sviluppo della creatività e della fantasia nell’infanzia attraverso il gioco, quando bambini e bambine giocano sono impegnati/e in un’attività serissima che spesso gli adulti non colgono fino in fondo. Già: il gioco è una cosa molto seria.

Giocando bambini e bambine rielaborano la realtà che vivono e sviluppano competenze cognitive ed emotive. Non solo: giocando si preparano al loro futuro di uomini, di donne, di cittadini e cittadine, di genitori e di futuri professionisti e professioniste.

È evidente quindi quanto sia cruciale trasmettere ai più piccoli la possibilità di immaginare e fantasticare per sé ruoli più ampi, al di là di rigidi stereotipi, in una cultura del rispetto tra i generi.

Quando bambine e bambini nell’età della scuola dell’infanzia (3/6 anni) iniziano a compiere il processo di acquisizione della “competenza pratica del ruolo di genere” – ovvero di ciò che la scuola, i genitori e la comunità in generale trasmettono rispetto a permessi, opportunità, vincoli ed aspettative riferite al sesso di appartenenza – possono restare ingabbiati in rigidi stereotipi oppure no. Tutto dipende dalla cultura e dall’esempio che ricevono dal mondo adulto: se questi ripropongono unicamente ruoli e giochi stereotipati, bambini e bambine tenderanno a privarsi della possibilità di sperimentare alcuni giochi che penseranno esclusivi per maschi o per femmine.

È invece cruciale per lo sviluppo di tutte le aree cognitive che i piccoli provino un’ampia gamma di attività per sviluppare competenze logiche, motorie, percettive, simboliche, emotive, relazionali ed affettive per crescere in modo sano, armonioso, equo e paritario tutte e tutti insieme.

Un’ultima cosa. Parlare di uguaglianza e parità non significa annullare le differenze tra maschi e femmine né agire sull’identità di genere. Si tratta al contrario di prestare attenzione a quanto gli stereotipi concorrano a perpetrare una cultura poco equa tra i sessi, limitante nella libertà di espressione delle emozioni, nella scelta del percorso di studi e professionale, nella distribuzione del lavoro di cura e domestico. Andare oltre alle rigide stereotipie sui ruoli di genere permetterà di pensare, per le nuove generazioni, società più paritarie e rispettose.