La parità nei libri di scuola
“La mamma…lava, cucina, stira, coccola”
“Il papà…lavora, guarda la partita, guida, ripara”
I testi delle nostre scuole primarie sono ancora pieni di esercizi in cui assieme al concetto grammaticale ne viene trasmesso anche uno sessista. Solo negli ultimi anni si sta facendo un faticoso lavoro di revisione dei contenuti destinati all’apprendimento di bambini, bambine, ragazzi e ragazze (sul tema potete leggere: Biemmi Irene, Educazione sessista. Stereotipi di genere nei libri delle elementari, Rosenberg & Sellier, Torino 2010).
Case editrici e insegnanti sensibili al tema degli stereotipi di genere stanno iniziando a offrire prodotti educativi più corretti dal punto di vista dell’attenzione al concetto di pari dignità e opportunità tra uomo e donna. Si iniziano a intravedere contesti in cui le donne sono rappresentate ANCHE quando lavorano (magari in ruoli di leadership) e gli uomini vengono ritratti ANCHE accanto ai loro figli, in atteggiamenti di cura e affettività.
Nella scelta delle scuole e delle classi per i nostri figli e figlie, conta sempre più la qualità dei testi sui quali si formeranno e sempre più genitori sono attenti a questo aspetto, perché ne va della nostra crescita culturale e sociale come paese.
Per questo motivo oggi siamo particolarmente felici di ricevere la nuova edizione di “La parola alla storia”, il testo scolastico per ragazzi e ragazze di prima media, curato da Barbara Biggio ed edito da Fabbri Editori in collaborazione con Erickson. Questo testo prevede la sezione “Cittadini si diventa”, declinata in diverse schede di approfondimento collegate al tema storico che si sta affrontando. Ed ecco che, a pagina 71, con l’importante tema dell’uguaglianza, si parla anche del Gioco del rispetto e si invitano ragazzi e ragazze a riflettere sulle discriminazioni e sulle possibili soluzioni a questo problema.
Insomma, oggi ci prendiamo una grande soddisfazione, e con noi se la prendono anche tutte le famiglie, che ci hanno sostenuto in questi anni di lavoro e che si aspettano proprio questo: un cambiamento “storico”.
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